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Channel: Love Ability » donna disabili e amore
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Ecco Valeria

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Spesso mi è sorta la fatidica domanda sul perché in nove e rotti miliardi di persone che ci sono in questo strano mondo, la genetica ha deciso di fare i capricci proprio con me…!

Ad un anno, non sapevo neanche di essere considerata diversa, perché i miei genitori affidatari non me lo facevano notare, si ostinavano in tutti i modi a farmi fare più cose normali possibili… con buonissimi risultati; il loro amore e sette fratelli con cui giocare non mi faceva mancare niente…

A cinque anni, cominciai a comprendere che c’era qualcosa di strano nel modo di comportarsi di certi compagni dell’asilo ma non m’importava granché perché o giocavo da sola impegnata ad assimilare più cose possibili circa i giochi in scatola o lego e cose del genere, ero molto curiosa di scoprire, oppure mi divertivo lo stesso a casa con un enorme giardino e tanti giochi e bambini…

Alle elementari, feci fatica a relazionarmi stabilmente con gli amichetti, così lasciai perdere, invece ricordo che almeno una volta al mese scoppiavo a piangere… lo chiamavo “il pianto del mondo”, piangevo, piangevo e mio padre mi abbracciava forte, forte e mi diceva che andava tutto bene… ora col senno dei miei diciotto anni capisco, che probabilmente piangevo perché non capivo l’impossibilità di fare le cose di tutti i bambini normali come correre e giocare a “ciapa ciapa”, saltare sugli alberi, o essere invitata alle feste di compleanno ecc e in più dover anche sopportare l’ospedale e tutto il dolore che si prova in quell’edificioIn questi anni i medici mi fecero indossare gli auricolari acustici, i tutori per camminare, gli occhiali, infine il più difficile strumento che dovetti accettare e abituarmi a portare la notte fu un ventilatore d’aria per aiutarmi a respirare. Tutto ciò limitò molto la mia autonomia perché non riuscivo a mettermi tutto da sola la mattina… e togliere la sera…

In terza media però di colpo mi “svegliai”, cominciai ad interessarmi della mia vita sociale… e col mio carattere allegro ed estroverso trovai due amiche con cui cominciai ad uscire qualche sabato sera per una pizza… fu la prima grande conquista… ma mi sentivo lo stesso abbastanza sola quando non ero con loro, così continuavo a pormi quella famosa domanda iniziale; auto-rispondendomi che dio era cattivo… per il semplice fatto che la sera pregavo e non serviva a niente… perché era come se dio mi ignorasse, anche se i parenti e i genitori dicevano che Egli èmisericordioso con i più deboli.

Fu un colpo di fortuna che a nove anni incontrai una signora a cui mi affezionai molto, da allora mi rimase sempre vicino e contribuì a crescermi negli alti e bassi della mia vita, così alla mia cresima divenne “santola”, per dargli in questo modo un titolo affettivo forte. Parlo di lei perché mi ha dato un’altra visione della vita e un modo di pensare diverso da quello dei miei genitori… diventai più forte e decisa su certe convinzioni e scelsi di cavarmela da sola senza aspettare l’aiuto da qualche dio del cielo: in pratica divenni agnostica a tutti gli effetti…! Ovviamente la famiglia ancora oggi fa fatica ad accettare questa mia svolta… ma da quel giorno mi sentii più forte… e cominciai ad imparare a togliermi e mettermi da sola gli “strafanti” medici che mi diedero da indossare…arrivandoad avere più autonomia.

Al liceo, cominciai così ad allargare i miei orizzonti, feci tre campi estivi, l’ultimo quest’anno, doveHo imparato un sacco di cose e ho incontrato tanti ragazzi della mia età che sono rimasti sconcertati dalla mia vivacità e forza d’animo… comincio così a stringere nuovi rapporti, tante amicizie, più o meno portate avanti, e ad uscire la sera per feste.. giri… sagre… mi trovo persino anche più di una compagnia con cui andare fuori… insomma comincio a divertirmi sul serio…!

Oggi pur studiando allo scientifico che mi porta via molto tempo, sono molto felice della mia vita sociale… perché dagli amici ricevo molto affetto e la forza di andare avanti… vivo dei loro sorrisi… a volte mi dimentico persino di avere problemi fisici…

Anche se a casa i rapporti si fanno più tesi, a causa della voglia di spazio, autonomia fisica, e problemi sanitari da risolvere o seguire, dato che non sempre i medici la pensano come vorresti e nemmeno i genitori; visto che alla fine nessuno può farsi carico e capire il proprio dolore ma si deve affrontare… mente contro corpo…

Così ora, alla domanda iniziale rispondo: che ognuno potrebbe farsi questa domanda… magari riferita ad un altro tipo di problema… ma se riflettiamo, a qualcuno dovrà pur capitare no? Se non sono io ad avere la sindrome di freeman sheldon, sarà qualcun altro… e poi mi consolo col fatto che vedo spesso gente che sta peggio di me anche senza problemi fisici, semplicemente perché non ha carattere o magari ha vissuto in ambienti o in modi peggiori di me; penso anche che comunque, ho un sacco di fortune nella mia vita, come il fatto di essere sanissima mentalmente, avere una famiglia, amici, essere nata in Italia, riuscire nonostante tutto a fare la maggior parte delle cose che desidero fare… e divertirmi!

Ovviamente sull’amore sono molto scettica… semplicemente perché la gente è senza coraggio… e con me ce ne vuole tanto… da entrambe le parti… poi non si sa mai… in fondo ho solo 18 anni…


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